Dagli olivi con fenotipo antico è nato l'olio del teatro romano, tra mito e natura.
Quando si dice “Museo Bandini” si pensa a dipinti su tavola, fondi oro e terrecotte invetriate.
Grazie al progetto che ha portato alla nascita dell'Olio della Biodiversità del Teatro, abbiamo la possibilità di parlare di quattro olivi molto speciali che, letteralmente, affondano le proprie radici nella storia.
A partire dal 1977 fu possibile per l’Amministrazione Comunale di Fiesole affrontare il riallestimento complessivo di tutto il Museo Civico, in primo luogo con la creazione di un piano rialzato su ballatoi.
Parliamo di lasagne! Una pietanza che, sebbene abbia infinite varianti, tutti noi riconosciamo immediatamente: strati di pasta alternati a strati di condimento, cotti in forno e mangiati caldi.
Già dai primi anni del '900 si cominciò a pensare alla progettazione e costruzione di un nuovo museo,
Nel Museo Bandini di Fiesole si possono vedere molti dipinti a tempera e oro su tavola, oggi frammentari, che originariamente facevano parte di opere più complesse, spesso grandi polittici, i quali, nel corso dei secoli, sono stati smembrati e venduti “a pezzi”.
Il primo nucleo del Museo Civico era costituito dai reperti provenienti dagli scavi del teatro romano promossi dal marchese Strozzi già a partire dal 1873 e, pur essendo poco più di un magazzino, aveva i suoi visitatori tra tutti coloro, italiani e stranieri, che raggiungevano Fiesole, già da allora meta di un turismo colto e raffinato.