Il doppio fascino della riproduzione lichenica

Sui nostri talli si possono osservare, anche ad occhio nudo, diverse strutture dedicate alla riproduzione che può essere sia asessuata che sessuata

I licheni sono simbiosi davvero uniche! Quando si riproducono asessualmente, fungo e alga viaggiano insieme: si staccano dal tallo già uniti in simbiosi, pronti a formare un nuovo lichene. Ma nella riproduzione sessuale, è solo il fungo a produrre spore. Per formare un nuovo lichene, queste spore dovranno incontrare nell’ambiente che li circonda un’alga adatta... un incontro tutt’altro che scontato!

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    La riproduzione vegetativa si realizza attraverso strutture dedicate come, ad es., gli isidi, piccole estroflessioni sulla superficie del tallo, oppure i soredi, piccoli ammassi di ife fungine e cellule algali che vengono rilasciate da interruzioni dello strato superficiale del tallo. La riproduzione sessuale coinvolge soltanto il fungo e avviene attraverso strutture riproduttive chiamate apoteci (a forma di scodella), o periteci (a forma di piccoli fiaschi immersi nel tallo) che disperdono le spore fungine nell’ambiente. Quando le spore vengono rilasciate e si depositano su substrati favorevoli, possono dare vita a un nuovo lichene solo se trovano nelle vicinanze un’alga adatta con cui entrare in simbiosi.

Vita invisibile sulle superfici lapidee: microrganismi in azione

Le patine nere non sono licheni, ma biofilm, cioè aggregati di diversi microrganismi che vivono avvolti in una sostanza gelatinosa.

Oltre che dai licheni, le superfici lapidee del sito sono ricoperte anche da muschi, tra le prime piante comparse sulla terraferma oltre 400 milioni di anni fa. Insieme a questi organismi visibili a occhio nudo, si trovano anche sottili patine colorate formate da microrganismi: sono i biofilm, vere e proprie comunità microscopiche che si possono osservare solo con strumenti scientifici.

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    Il biofilm nell’immagine è composto prevalentemente da batteri fotosintetici (cianobatteri), ma anche alghe verdi e funghi di vario tipo. I biofilm, oltre a colorare le superfici con le loro patine, possono interagire con la pietra in modo da causare un lento deterioramento, sia fisicamente che chimicamente. Tuttavia, quando non rappresentano una minaccia diretta per la conservazione dei materiali, la presenza di queste comunità microscopiche può essere considerata un elemento di valore, sia culturale che naturalistico, arricchendo il patrimonio del sito.

Un inarrestabile viaggio nel tempo: la colonizzazione lichenica

L’umidità proveniente dal suolo favorisce una veloce (ri-)colonizzazione rispetto al substrato più esposto all’aria

La ricolonizzazione dopo i trattamenti di rimozione dei licheni è un processo inevitabile, ma variabile in funzione delle caratteristiche del substrato e del microclima.

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    Anche se talvolta il processo può essere rallentato da azioni preventive, generalmente, in condizioni di microclima umido, entro pochi mesi dai trattamenti di rimozione è possibile osservare segni di crescita di nuove colonie di cianobatteri, alghe e funghi e nel giro di uno o due anni la ricomparsa di piccoli talli lichenici. Diversi livelli di (ri-)colonizzazione lichenica in zone più aride e più umide possono essere riconosciuti nelle diverse porzioni della cavea.

I licheni: piccoli alleati della Natura (cioè i servizi ecosistemici dei licheni)

Che gustosi questi cianolicheni! E sono anche molto nutrienti per noi acari grazie a tutto l'azoto organico che contengono

I licheni svolgono un ruolo fondamentale in molti ecosistemi. Alcune specie, grazie alla presenza di cianobatteri, sono tra i pochi organismi in grado di trasformare l’azoto inorganico in una forma nutritiva utilizzabile da piante e animali.

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    I cianolicheni, grazie alla presenza di cianobatteri, sono capaci di fissare l’azoto atmosferico e trasformarlo in una forma nutritiva disponibile per piante e animali. Questo li rende una risorsa fondamentale anche per i più piccoli abitanti del sito, come gli acari e altri microinvertebrati, che trovano in loro non solo cibo ma anche un perfetto microhabitat.

    Inoltre, i licheni sono anche preziosi indicatori della qualità dell’ambiente. La presenza di molte specie diverse di licheni segnala solitamente un’aria pulita e non inquinata. Alcune specie più resistenti, invece, riescono a sopravvivere anche in aree inquinate e possono accumulare nelle loro strutture le sostanze presenti nell’aria, permettendo così di stimare i livelli di inquinamento atmosferico.