Crocifissione con la Madonna, San Giovanni Evangelista e San Francesco, dettaglio

Cenni su un trittico, un artista e un committente che rimane nell’ombra

In occasione dell’ottavo centenario della stigmatizzazione di San Francesco sul monte de La Verna, che si celebra il 14 settembre 2024, ci piace evidenziare che nel Museo Bandini è esposto un dipinto che ha uno stretto legame con la rappresentazione di questo straordinario avvenimento della vita del santo assisiate.

La tavola rappresenta la Crocifissione con la Madonna, San Giovanni Evangelista e San Francesco (fig. 1).
Sul fondo dorato si staglia il Cristo sofferente sulla croce: ha il corpo esile ed emaciato, la testa reclinata a sinistra e gli occhi chiusi; dalle ferite, alle mani, ai piedi e al costato, sgorgano fiotti di sangue.

Figura 1- Lorenzo Monaco, Crocifissione con la Madonna, San Giovanni Evangelista e San Francesco, dettaglio San Francesco
Figura 1- Lorenzo Monaco, Crocifissione con la Madonna, San Giovanni Evangelista e San Francesco, dettaglio San Francesco

A sinistra, Maria (fig. 2), avvolta in un manto blu, distoglie lo sguardo dalla vista del figlio morente. Il suo volto, incorniciato da un velo trasparente che le copre i capelli, è addolorato, ma l’espressione è contenuta, come se stesse trattenendo il pianto.

Fig. 2 - Lorenzo Monaco, Crocifissione con la Madonna, San Giovanni Evangelista e San Francesco, dettaglio Madonna
Figura 2 - Lorenzo Monaco, Crocifissione con la Madonna, San Giovanni Evangelista e San Francesco, dettaglio Madonna

A destra, San Giovanni Evangelista (fig. 3), in una veste rosata, guarda verso gli spettatori e indica con la mano destra il Cristo, con lo scopo di richiamare la nostra attenzione sulla grandezza del sacrificio fatto dal figlio di Dio, per salvare tutti gli esseri umani.

Fig. 3 - Lorenzo Monaco, Crocifissione con la Madonna, San Giovanni Evangelista e San Francesco, dettaglio San Giovanni Battista
Figura 3 - Lorenzo Monaco, Crocifissione con la Madonna, San Giovanni Evangelista e San Francesco, dettaglio San Giovanni Evangelista

In basso al centro, in proporzioni gerarchicamente inferiori, San Francesco, vestito del saio di panno grezzo e ruvido, abbraccia la croce e volge lo sguardo verso Cristo.
In cima al legno della croce, al di sopra dell’iscrizione INRI, è raffigurato un albero, chiaro richiamo al Lignum Vitae, l’opuscolo di meditazioni scritto da Bonaventura da Bagnoregio, in cui l’antichissimo tema dell’albero della vita si fonde con la storia della Croce di Cristo.
La tavola conserva ancora l’originaria cornice, che presenta nella parte alta un delicato motivo a racemi dorati fioriti su fondo azzurro.
La presenza del santo assisiate, così come il riferimento a un testo di Bonaventura da Bagnoregio, che fu ministro dell’ordine francescano dal 1257 al 1274, suggeriscono che l’opera sia stata realizzata per un convento francescano, tuttavia, fino ad oggi non sono state trovate conferme di ciò nei documenti d’archivio e la provenienza dell’opera rimane ignota.
Chi conosce il Museo Bandini (e/o è un lettore del nostro blog) sa che questa condizione, lungi da essere un’eccezione, è condivisa da molte opere provenienti dalla collezione di Angelo Maria Bandini. In molti casi, infatti, si tratta di dipinti a tempera e oro su tavola, frammentari, che originariamente facevano parte di opere più complesse, spesso grandi polittici, i quali, nel corso dei secoli, sono stati smembrati e venduti ‘a pezzi’. La situazione attuale di questi dipinti ci permette una loro lettura solo parziale. Spesso se ne è persa la paternità, la provenienza originaria e, di conseguenza, il contesto storico in cui l’opera fu realizzata.
Già in un approfondimento su questo blog, di qualche anno fa, abbiamo raccontato come gli studi storico artistici sono riusciti a recuperare dall’oblio molte delle informazioni necessarie ad una comprensione più ampia di due tavole che raffigurano San Domenico e San Bartolomeo. Non molto diversa è la sorte toccata a questa Crocifissione, sulla conoscenza della quale la ricerca è riuscita, nel corso del tempo, a fare interessanti progressi.
Nel 1905 fu avanzata per la prima volta dallo storico dell’arte finlandese, Osvald Sirén, la proposta di riconoscere nell’opera la mano di Lorenzo Monaco, pittore e miniatore fiorentino, membro dell’ordine camaldolese, vissuto a lungo nel monastero di Santa Maria degli Angeli e considerato tra i maggiori esponente dello stile tardogotico a Firenze, nel primo quarto del XV secolo.
L’attribuzione, sebbene non accolta nel catalogo del Museo del 1914, è stata successivamente riconfermata da tutti i principali studiosi di arte fiorentina del Quattrocento: Raimond Van Marle (1927), Bernard Berenson (1932 e 1936), Miklós Boskovits (1975), Luciano Bellosi 1979.

Fig. 6 - Lorenzo Monaco, Trittico Fiesole-Amsterdam-Roma
Figura 4 - Lorenzo Monaco, Trittico Fiesole-Amsterdam-Roma

E fu proprio Bellosi a ipotizzare che il nostro dipinto costituisse l’elemento centrale di un trittico (fig. 4), i cui pannelli laterali sarebbero riconoscibili nella Stigmatizzazione di San Francesco (fig. 5) del Rijksmuseum di Amsterdam e nell’Accertamento delle stigmate di San Francesco (fig. 6) della Galleria Pallavicini di Roma.

Fig. 4 - Lorenzo Monaco, Stigmatizzazione di San Francesco
Figura 5 - Lorenzo Monaco, Stigmatizzazione di San Francesco

Dal punto di vista iconografico la ricostruzione appare del tutto coerente e convincente: tutta l’opera nel suo complesso è incentrata sull’intensa devozione di San Francesco per la passione di Cristo.
Secondo la Legenda maior, la ‘biografia ufficiale’ del santo, scritta da Bonaventura da Bagnoregio, Francesco ricevette le stigmate durante una visione di Cristo con le braccia estese in forma di croce, circondata da sei ali come un Serafino, avvenuta sul monte de La Verna nella festa dell’Esaltazione della Croce (14 settembre) del 1224.

Fig. 5 - Lorenzo Monaco, Accertamento delle stigmate di San Francesco
Figura 6 - Lorenzo Monaco, Accertamento delle stigmate di San Francesco

L’opera sembra appartenere all’ultimo periodo dell’attività di Lorenzo Monaco, mostrando la volontà del pittore, e probabilmente anche della committenza, di resistere alle sconvolgenti novità che Masaccio negli stessi anni stava introducendo nella pittura fiorentina.
Lo stesso formato del trittico, particolarmente insolito, sembra ispirato ai dossali tardo duecenteschi confermando il conservatorismo dell’anziano pittore e di chi volle che l’opera fosse realizzata, il quale, però, continua a rimanere nell’ombra.

                                                                                                                                 Silvia Borsotti


Immagini


Fig. 1 – Lorenzo Monaco, Crocifissione con la Madonna, San Giovanni Evangelista e San Francesco, Fiesole, Museo Bandini, (Foto di Giovanni Martellucci UniFi - Dipartimento SAGAS).

Fig. 2 – Lorenzo Monaco, Crocifissione con la Madonna, San Giovanni Evangelista e San Francesco, particolare, Fiesole, Museo Bandini, (Foto di Giovanni Martellucci UniFi - Dipartimento SAGAS).

Fig. 3 – Lorenzo Monaco, Crocifissione con la Madonna, San Giovanni Evangelista e San Francesco, particolare, Fiesole, Museo Bandini, (Foto di Giovanni Martellucci UniFi - Dipartimento SAGAS).

Fig. 4 – Lorenzo Monaco, Trittico Fiesole-Amsterdam-Roma (Foto da Lorenzo Monaco. Dalla tradizione giottesca al Rinascimento, cat. mostra a cura di A. Tartuferi e D. Parenti, Firenze, Giunti Editore, 2006).

Fig. 5 – Lorenzo Monaco, Stigmatizzazione di San Francesco Amsterdam, Rijksmuseum (Foto da Lorenzo Monaco. Dalla tradizione giottesca al Rinascimento, cat. mostra a cura di A. Tartuferi e D. Parenti, Firenze, Giunti Editore, 2006).

Fig. 6 – Lorenzo Monaco, Accertamento delle stigmate di San Francesco, Roma, Galleria Pallavicini (Foto da Lorenzo Monaco. Dalla tradizione giottesca al Rinascimento, cat. mostra a cura di A. Tartuferi e D. Parenti, Firenze, Giunti Editore, 2006).

Riferimenti bibliografici

L. Bellosi, Un trittico molto insolito, in «Itinerari-Contributi alla Storia dell’Arte in memoria di Maria Luisa Ferrari», I, Firenze, 1979, pp. 61-65.

G. Damiani, Lorenzo Monaco, Crocifissione con la Madonna, San Giovanni e San Francesco, in Il Museo Bandini, a cura di M. Scudieri, Firenze, Arti Grafiche Giorgi & Gambi, 1993, pp. 119-121 (con bibliografia precedente).

V.M. Schmidt, Trittico Fiesole-Amsterdam-Roma, in Lorenzo Monaco. Dalla tradizione giottesca al Rinascimento, cat. mostra a cura di A. Tartuferi e D. Parenti, Firenze, Giunti Editore, 2006, pp. 204 – 207.