Il Museo Archeologico conserva al suo interno anche i reperti provenienti dal territorio fiesolano.

In alcuni casi è possibile visitare il loro luogo di rinvenimento, godendosi una piacevole passeggiata in città e approfondendo così la conoscenza della storia di Fiesole.
In particolare, si segnalano le mura etrusche, il sito archeologico dell'Area Garibaldi e le tombe di via del Bargellino.

Le mura etrusche

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Particolare delle mura etrusche in via delle Mura Etrusche, Fiesole

L'etrusca Fiesole si dotò intorno al IV secolo a.C. di una possente cinta muraria, che le assicurò la difesa fino al 1125, quando i Fiorentini conquistarono l'antica rivale e ordinarono la parziale distruzione delle sue ciclopiche mura.

La lunghezza complessiva della cinta muraria era di circa 2,5 km: dal colle di San Francesco arrivava a Borgunto, proprio di fronte a Montececeri, dalle cui cave è stata in parte estratta la pietra per la sua costruzione.

Oggi i tratti più imponenti si trovano a nord, proprio al di sotto dell'Area Archeologica (via delle Mura etrusche) e sull'altura a est (via Mari); tuttavia, lacerti murari sono presenti anche in orti e giardini privati, alcuni dei quali sono visibili su via Fra Giovanni Angelico e su via Vecchia Fiesolana. Delle porte che permettevano l'accesso in città rimangono alcuni resti solo nella parte nord, dove è presente un segmento di muro che corre parallelo alla cinta, alla quale è collegato tramite un tratto perpendicolare.

Le tombe di via del Bargellino

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Una delle tombe di via del Bargellino

Salendo per via Matteotti verso l'antico centro di Borgunto, ci si imbatte inaspettatamente in due tombe etrusche, affacciate su via del Bargellino e nascoste tra le moderne abitazioni. Le tombe risalgono al IV secolo a.C. e facevano parte della necropoli etrusca che, disposta su terrazzamenti regolari, si estendeva fuori dalle mura.

Si tratta di due tombe a camera, di cui una più piccola e parzialmente interrata, costruite a secco con grandi blocchi di pietra dalla forma quadrangolare.
Al loro interno sono state rinvenute urne in pietra e cinerari in terracotta (questi ultimi risalenti a una seconda fase di utilizzo nel periodo romano) contenenti semplici corredi in ceramica e bronzo, oggi esposti nel Museo Archeologico.

L'Area Garibaldi

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Veduta dell'Area Garibaldi, Fiesole

Le sepolture longobarde ricostruite all'interno del Museo Archeologico provengono dagli scavi effettuati nel centro della città, proprio dietro il palazzo comunale, nella cosiddetta Area Garibaldi.

Qui, tra il 1986 e il 2015, le ricerche archeologiche hanno portato in luce evidenze che vanno dall'epoca etrusca (IV secolo a.C.) a quella longobarda (VI - VIII secolo). Oggi sono visibili i resti del peristilio di una domus romana (I secolo a.C. - I secolo d.C.), con parte del colonnato e la vasca centrale.

Dopo alcuni importanti riadattamenti degli spazi, intorno al V secolo vi fu impiantata una prima necropoli, che venne poi ampliata all'epoca dei Longobardi. Questi scavarono le loro tombe tra i resti degli edifici romani; alcune di queste sono ancora visibili nella parte ovest dell'Area, sul lato del palazzo comunale. Le sepolture, occupate al momento della scoperta dai resti del defunto e dagli oggetti di corredi (esposti nel Museo Archeologico), hanno fornito importantissime informazioni per ricostruire la storia di Fiesole e dei suoi abitanti longobardi.

L'Area Garibaldi è visitabile liberamente e da tutti, grazie a un percorso accessibile e a pannelli informativi anche in braille.